Intervista

La parola a... Ammiraglio Placido Torresi, Comandante Forze Aeree Marina Militare

Comandante Forze Aeree Marina Militare

[Cleared n°6 - anno XVI - giugno 2019]

La parola a... Ammiraglio Placido Torresi, Comandante Forze Aeree Marina Militare

 

 

Ammiraglio Torresi, quale Comandante delle Forze Aeree della Marina Militare può descriverci quali sono i compiti principali connessi con il ruolo da lei ricoperto?

 

In qualità di Comandante delle Forze Aeree ho il compito principale di assicurare alla Squadra Navale l’efficienza e l’approntamento dei mezzi e l’addestramento del personale, unitamente al necessario supporto tecnico-logistico alle linee di volo.
Il potenziale esprimibile dalle Forze Aeree della Marina Militare è di tutto rispetto: un organico di circa 1800 militari e 200 civili è responsabile della gestione di 85 aeromobili, aerei ed elicotteri, distribuiti in sei Gruppi di Volo ubicati nelle Stazioni Aeromobili di Luni-Sarzana, Grottaglie e Catania che sono strategicamente ubicate in prossimità delle maggiori basi navali nazionali (rispettivamente La Spezia, Taranto/Brindisi e Augusta).

 

L’Italia possiede due portaerei nella propria flotta, la moderna Cavour e l’incrociatore portaeromobili Garibaldi. Che attività svolgono al momento e quanti velivoli riescono ad imbarcare ognuna?

La Marina Militare italiana è stata una delle prime al mondo a comprendere l’importanza dell’impiego degli aeromobili sul mare e dal mare. La portaerei è un microcosmo “self-contained” che dispone al suo interno di tutto ciò di cui necessita per operare. Nave Cavour, può imbarcare un gruppo di volo misto, aerei ed elicotteri, composto da circa 20 aeromobili, Nave Garibaldi ne può imbarcare un massimo di 16. Da Unità Navali di questo tipo è quindi possibile comandare e dirigere con prontezza ed efficacia operazioni militari navali, aeree ed anfibie, ma anche attività di assistenza in favore della popolazione civile, garantendo dal mare ed in qualunque teatro operativo. Quale centro mobile di comando, la portaerei è in grado rimanere vicina all’area di operazioni, con evidenti vantaggi in termini di rapidità di risposta delle azioni di comando, controllo e comunicazione.

 

Che differenza c’è tra un Controllore del traffico aereo di Marina a bordo di questi giganti del mare rispetto ai colleghi della “terraferma”? Ci sono coordinamenti con i controllori civili mentre siete in missione?

Quello del Controllore Aeromobili è un mestiere delicato e di alta responsabilità. Garantire l’esecuzione della missione, costituire un ausilio al velivolo per la rappresentazione della situazione esterna e, soprattutto, fornire agli aeromobili le indicazioni utili per tornare a bordo dopo una missione è una responsabilità che la Marina Militare affida a uomini particolarmente addestrati. Oltre a scansionare i cieli con il radar di identificazione di amici e nemici, i controllori del traffico aereo della Marina aiutano i piloti a preparare i loro piani di volo, tracciano attentamente le rotte dei velivoli per evitare qualsiasi collisione. Non ritengo ci siano grosse differenze tra un Controllore di volo civile ed uno militare se non per il percorso di formazione; la principale differenza risiede nel fatto che i nostri controllori sono in primis dei marinai con un background operativo. Data la peculiarità e il contesto in cui opera la portaerei e una forza navale in generale, le agenzie di controllo con cui si interfacciano sono prettamente militari (gli SCAMM) in quanto i voli in allontanamento o in avvicinamento dalla Ship Control Zone (SCZ) rientrano all’interno delle tipologia di traffico aereo operativo (OAT). Tuttavia essendo tale area di controllo sempre in movimento e conosciuta solo alla forza navale non mancano le occasioni di interazione con gli enti civili.

 

Una portaerei è un aeroporto in continuo movimento le cui coordinate geografiche cambiano continuamente. Come operano i CTA a bordo di questi mezzi?

La portaerei, nel suo ruolo di base aerea mobile avanzata, nelle fasi di decollo e atterraggio, quando gli aerei sono più vulnerabili alla minaccia, le operazioni da bordo offrono maggiore sicurezza rispetto agli aeroporti vicini alle aree di crisi.. Le missioni aeree condotte dal mare, consentono di stare lontani da occhi indiscreti, a tutto vantaggio dell’effetto sorpresa. Anche da Bordo, ogni controllore del traffico aereo dirige via radio gli aeromobili nel suo campo di responsabilità, garantendo il mantenimento delle distanze minime richieste e un flusso fluido del traffico. I principali strumenti di lavoro sono la radio, il radar ed i piani di volo. Nella specialità supplementare di intercettori, il controllore assiste i piloti durante intercettamenti e combattimenti aerei per la difesa di zona del gruppo Navale o durante le fasi di attacco verso obbiettivi a terra. Il contesto operativo in cui operano i nostri controllori e la peculiarità d’impiego dei velivoli dell’aviazione navale impongono ai nostri controllori un’elevata flessibilità e resilienza, in particolar modo quando in prossimità di spazi aerei già definiti e regolati a favore del traffico aereo generale (GAT).