Intervista

La parola a...Massimo Massini - Presidente Ibar

Presidente Ibar


[Cleared n°2 - anno VII - febbraio 2010]

Massimo Massini ha maturato una notevole esperienza nel settore del trasporto aereo, in cui ha esordito nel 1981. Ha iniziato infatti il suo percorso professionale nel mondo delle Compagnie Aeree già giovanissimo, durante gli anni dell'Università, presso la compagnia di bandiera australiana Qantas.Lo scorso 1° ottobre 2009 Massimo Massini è stato nominato Presidente di IBAR, l'associazione che unisce le 78 Compagnie Aeree di linea presenti in Italia. Dallo scorso Luglio è anche Vice-Presidente della FAIRO l'Associazione che cura le Relazioni Industriali delle Compagnie Aeree. Lo scorso mese di Febbraio ha ricevuto a Milano il  Premio Excellent 2010 prestigioso riconoscimento a chi opera nel settore del Turismo e della promozione del Made in Italy nel mondo.

La sua recente nomina come Presidente dell'IBAR giunge in un momento cruciale per il trasporto aereo. Cosa si attende dalle diverse Istituzioni del trasporto aereo per le Compagnie Aeree che Lei rappresenta?
Credo che la cosa migliore che si possa auspicare sia quella di stabilire dei tavoli consultivi prima di intraprendere decisioni che vanno ad impattare sulle normali funzionalita' degli aeroporti e dei loro fruitori; crediamo che per troppo tempo si siano prese decisioni, rivelatesi poi in molti casi non idonee, che alla fine penalizzavano (sia economicamente che dal punto di vista operativo) i vettori ed i passeggeri.
Recentemente anche la IATA ha scritto una lettera all'Aviazione Civile rammentando il ruolo fondamentale (consultivo) dell'IBAR.
Ho recentemente incontrato il Presidente Riggio che mi è parso favorevole a questo tipo di approccio.

Cosa ritiene al contrario che i Vettori possono fare per una maggiore qualità ed efficienza del trasporto aereo?
Anche per i vettori c'è  molto da fare a partire dalle cose più piccole, tipo "aiutare" gli amici in Torre a fare bene il loro lavoro e chiamare la messa in moto quando il volo è effettivamente pronto a partire fino ad arrivare ai grandi investimenti a tutela dell'ambiente e dell'efficienza; a questo proposito spero mi sia consentito menzionare quello che stiamo facendo in Emirates con lo sviluppo della tecnologia Flextracks che mi piacerebbe veder sviluppata anche in Italia.
 
Quale sarà, a suo avviso, il futuro delle grandi compagnie di "bandiera" e quale quello delle low cost?
Quella del Low Cost è stata un'idea formidabile che ha avuto il successo che merita; ultimamente la gente sta realizzando comunque che non è tutto come sembra tipo coloro che pagano il sovraprezzo per il posto e poi finiscono nel bus con tutti gli altri. Comunque si sono ritagliati una bella fetta di mercato che continuerà ad esserci ma credo che, se vorranno aumentare il fatturato, dovranno scendere a qualche compromesso con il loro business model attuale.
Le grandi compagnie di bandiera secondo me dovranno tornare a cercare una loro identità definita lasciando indietro il concetto di alleanze che credo non abbia poi dato quei risultati, almeno per le compagnie medio/piccole che pensavano avrebbero avuto. C'è da auspicare che i Governi finalmente diano il via ad una completa liberalizzazione degli accordi bilaterali che permettano a chi vuole investire in un certo mercato di farlo generando benessere per quel dato Stato; purtroppo ancora oggi in Europa assistiamo ad casi di "protezionismo" in qualche caso fuori dal tempo per come si sta evolvendo il traffico aereo civile.
Un'ultima menzione và sicuramente per Alitalia; non è un segreto la mia ammirazione per quello che Alitalia ha rappresentato per noi Italiani nel mondo sia come icona del nostro Paese ma, per gli addetti ai lavori, come esempio di professionalità (e mi riferisco ai piloti ma sopratutto ai tecnici); auspico che quanto di buono sta facendo la nuova dirigenza la riporti ai livelli che le competono.


ENAV in questi ultimi anni ha posta molto attenzione alla qualità del servizio offerto, adottando allo stesso tempo una politica di contenimento delle tariffe. I risultati di tali azioni sono stati una consistente diminuzione dei ritardi ed una riduzione del 5% delle tariffe nel periodo 2005-2009. Alla luce dell'attuale momento, quanto fatto da ENAV rappresenta, secondo lei, un sufficiente "aiuto" per le compagnie aeree?
E' sotto gli occhi di tutti quanto ENAV ha fatto negli ultimi anni in termini di investimenti e sopratutto di servizio ed è indubbio che le Compagnie Aeree ne stanno traendo beneficio. E' assolutamente importante però non fermarsi a quanto fatto ma andare avanti esplorando strade fin ora non percorse (ad esempio la pubblicità).
La riduzione delle tariffe è sicuramente importante ed è un segnale di attenzione che non è passato inosservato ma anche qui credo che si possa fare di più in termini di ottimizzazione delle risorse.