Intervista

La parola a...Martin Rolfe, CEO NATS

CEO di NATS

[Cleared n°2 - anno XVI - febbraio 2019]

La parola a...Martin Rolfe, CEO NATS

 

NATS è uno dei provider più avanzati: quali sfide, a livello operativo e tecnico, sono in cima alla vostra agenda?

 

Principalmente dobbiamo continuare a fornire ai nostri clienti un servizio sicuro ed efficiente perché il traffico continua ad aumentare. L’anno scorso ci sono stati più di 2,6 milioni di voli nello spazio aereo del Regno Unito, molti più di prima. Il nostro governo prevede che saranno 3 milioni nel 2030.

Se vogliamo rispondere in maniera adeguata alle richieste del traffico aereo del futuro e continuare a fornire ai nostri clienti servizi che incontrino le loro esigenze sempre nuove, dobbiamo potenziare la tecnologie e i servizi a loro supporto. Queste richieste non riguardano solo l’aumento dei volumi di traffico: bisogna prendere in considerazione i nuovi utenti dello spazio aereo come droni, jet super veloci e anche il viaggio spaziali, continuando, al tempo stesso, a gestire l’impatto del rumore sulle comunità locali, in particolare nei pressi degli aeroporti.

Stiamo già introducendo le tecnologie SESAR per soddisfare i requisiti del Single European Sky e siamo impegnati attivamente con i nostri partner europei a sviluppare e gestire il modo in cui queste tecnologie vengono distribuite. NATS ha un programma di investimento di capitale di 800 milioni di sterline, che include un programma intensivo di collocazione, per i prossimi cinque anni, di sistemi di nuova generazione come iTEC (interoperability Through European Collaboration), la nostra piattaforma FDP. 

Modernizzare il nostro spazio aereo è un obbiettivo politico di governo del Regno Unito, è decisivo per massimizzare i benefici che le nuove tecnologie possono offrire sia nell’ATM che a bordo dei velivoli.  Abbiamo un programma complesso per offrire, per i prossimi cinque anni, uno spazio aereo modernizzato connesso con 15 aeroporti. Questo ci permetterà di offrire benefici ambientali permettendo ai velivoli di salire più velocemente e restare più in alto più a lungo, ridurre le attese limitare il rumore e consumare di meno.

 

L’innovazione ha senza dubbio un ruolo primario nel settore del trasporto aereo. Le Torri Remote, i droni e le tecnologie satellitari rappresentano settori di attività chiave per gli ANSP: qual è la vostra esperienza e la vostra prospettiva per il futuro? 

Il mondo sta cambiando velocemente. Emergono nuovi utenti dello spazio aereo che pongono nuove sfide in termini di capacità di spazio aereo, di mantenimento della sicurezza dei cieli. C’è così tanto in ballo adesso che è difficilissimo menzionare una cosa sola, ma ci sono tre iniziative in cui siamo coinvolti che, credo, rappresentano punti di svolta.

Quest’anno inizieremo prove satellitari di ADS-B su numero di Mach variabile, riduzione della distanza e reti di sicurezza avanzate sull’Atlantico settentrionale. Ciò consentirà ai velivoli di volare lungo rotte preferite dagli utenti invece di essere costretti nell’attuale struttura di percorso organizzata, con evidenti vantaggi sui consumi e sulla sicurezza. Stiamo facendo tutto questo con  Aireon – di cui noi siamo azionisti con altri ANSP comeENAV, crediamo davvero che in futuro questa tecnologia trasformerà le operazioni transoceaniche.

La seconda iniziativa è quella delle torri di controllo digitali. Stiamo lavorando con il London City Airport per trasferire le operazioni della loro torre di controllo a una torre digitale dislocata presso il nostro principale centro operativo di controllo sulla costa meridionale del Regno Unito.  Questo è programmato per il prossimo anno e sarà la più grande operazione aeroportuale di trasferimento a una torre di controllo digitale mai compiuta prima, migliorando la resilienza e la flessibilità operativa. Stiamo lavorando con Heathrow e Changi a Singapore per creare un prototipo di operazioni simili e non si può non prevedere che tutto questo migliorerà la situazione, poiché gli operatori aeroportuali cercano di massimizzare l’uso del loro preziose “ airside” e di ridurre i costi, così come l’integrazione di dati provenienti dalla torre di controllo in operazioni aeroportuali più ampie.

L’incremento nell’uso dei droni negli ultimi anni è qualcosa di fenomenale e lancia una sfida completamente nuova. Crediamo che lo spazio aereo debba essere aperto a tutto quelli che vogliono usarlo, e tenere separati i diversi tipi di utente, come abbiamo fatto in passato, significa solo che lo spazio aereo finirà con l’essere diviso in parti sempre più piccole, limitando la libertà di tutti di farne uso. La sfida per noi è quella di far diventare il nostro spazio aereo un’unica area il cui accesso sia determinato in base alla capacità tecnologica dei veicoli che intendono usarlo e che includa informazioni precise sulla loro posizione e le loro intenzioni.

È importante essere aperti a queste sfide e riconoscere che quello che è andato bene in passato potrebbe non andare bene nel futuro.

 

Il ruolo degli ANSP sta cambiando: in che modo la loro collaborazione reciproca può permettervi di raggiungere i vostri obiettivi?

La cooperazione degli ANSP implica un futuro di successi. Con l’aumento del traffico, l’intera rete europea sarà assolutamente uniforme se tutti gli ANSP collaborano insieme per raggiungere questo scopo. Dobbiamo cooperare sempre di più per migliorare le prestazioni del network e per realizzare quei cambiamenti operativi e tecnologici che un ANSP da solo non potrebbe conseguire.

La trasformazione ci permetterà di connetterci e condividere informazioni (quasi in tempo reale) con  ANSP, aeroporti, compagnie aeree, e, in futuro, anche con qualsiasi tipo di velivolo. Condividendo i dati useremo meglio il nostro spazio aereo e sapremo non solo dove i velivoli si trovano in qualunque momento, ma anche, e con maggiore certezza, dove saranno in un determinato momento del futuro.

Vediamo già, con gli strumenti AMAN e XMAN, come la collaborazione con i nostri vicini stia permettendo di ridurre l’holding a Heathrow, e questo tipo di cooperazione può solo portare vantaggi in futuro. Immagino un tempo in cui il traffico aereo sarà gestito secondo un unico piano operativo globale che copra tutti gli aeroporti e tutte le linee aeree e si estenda oltre i confini internazionali. Un piano che viene sviluppato con un anno di anticipo ed è continuamente perfezionato ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, agevolato dallo scambio di informazioni e dati. La sfida sarà quella di assicurare un contesto normativo a livello europeo che incoraggi e premi questo approccio invece che di deprimerlo.

 

BREXIT è senza dubbio un argomento di primo piano nell’agenda del trasporto aereo a livello internazionale: qual è la vostra opinione in merito e come si sta preparando NATS ai possibili scenari?

In questo momento ancora non sappiamo quali saranno gli esiti. Prendendo in prestito una frase di Donald Rumsfeld, non sappiamo quello che non sappiamo e non sappiamo se e quando sapremo quello che non sappiamo!

Ciò che sappiamo, e posso dirlo con certezza, è che, indipendentemente da come si evolverà la situazione in pratica, noi ci aspettiamo di continuare a fornire un servizio di ATC nello spazio aereo del Regno Unito più o meno esattamente come adesso.

Abbiamo, naturalmente, implementato un piano di emergenza  poiché questo è ancora un risultato possibile. aC nello spazio aereo del Regno Unito e e quando sapreno quelloc he non sappiamin caso di “no della Brexit”, poiché questo è ancora un esito probabile. Quando il Governo potrà dare maggiore certezza su un accordo di uscita con l’Unione Europea più specifico, allora saremo in grado di determinare se la nostra risposta dovrà essere diversa da quella che stiamo già pianificando.  La nostra speranza è che, indipendentemente dall’esito, NATS continuerà a lavorare con tutti i vicini in tutta Europa e a intrattenere un rapporto stretto e produttivo con i colleghi ANSP, indipendentemente dal fatto che apparterremo all’UE o meno.

Abbiamo contribuito allo sviluppo del SES e credo che la nostra partecipazione sia apprezzata in tutta Europa. Questa partecipazione ha implicato collaborare con gli ANSP e le compagnie aeree partner per migliorare le prestazioni dell’ATM in fatto di sicurezza, capacità, efficienza dei costi e misure ambientali. NATS ha tutto l’interesse di allinearsi con le disposizioni del SES in fatto di sicurezza e interoperabilità e siamo fermamente intenzionati a continuare a lavorare a questi traguardi insieme ai nostri partner europei.