Intervista

La parola a... Guido Bertolaso - Capo Dipartimento Protezione Civile

Capo Dipartimento della Protezione Civile


[Cleared n°7 - anno VI - luglio-agosto 2009]

Sin dalla mattina successiva al terremoto, su Sua indicazione, ENAV si è immediatamente attivata per affrontare la grave emergenza, facendo giungere la Torre mobile per gestire l'eccezionalità del traffico aereo dei soccorsi. Come è stato lavorare con noi?  
Sin dalle prime ore dopo il terribile terremoto del 6 aprile scorso l'impiego di un'adeguata componente aerea è stato fondamentale per garantire il regolare svolgimento delle attività di gestione dell'emergenza. L'aeroporto dei Parchi ha sostenuto, nella fase immediatamente successiva al sisma, un livello di traffico difficilmente gestibile senza ausilio di personale altamente qualificato: è stato proprio grazie alla pronta risposta di ENAV e dell'Aeronautica Militare, che hanno messo in campo le loro migliori capacità professionali, che è stato possibile coordinare le attività necessarie alla gestione dei soccorsi, i sorvoli ricognitivi, il trasporto aereo di materiale e personale. Basti ricordare, a questo proposito, l'evacuazione sanitaria operata nella giornata del 7 aprile, quando sono stati trasferiti via aerea 150 pazienti dell'ospedale San Salvatore, oltre ai feriti più gravi estratti dalle macerie.
Nelle fasi successive, ENAV ha potenziato i sistemi tecnologici aeroportuali, permettendo l'attivazione del servizio di controllo del traffico aereo, installando sistemi di controllo radar del traffico, ausili alla navigazione aerea e pubblicando apposite procedure strumentali per garantire la totale funzionalità dello scalo. Si è trattato di un impegno straordinario per mettere a punto un sistema efficiente che resterà patrimonio dell'Aquilano e dei cittadini abruzzesi.
Ad essere stato vincente, ancora una volta, è stato il gioco di squadra, con l'apporto di competenze e professionalità molto diverse tra loro che lavorano in sinergia con l'ausilio delle più moderne tecnologie, partendo dal presupposto che nessuno vince o perde singolarmente, come è nello stile della protezione civile italiana.

La trasformazione del piccolo Aeroporto dei Parchi di Preturo in uno scalo adeguato ad un evento mondiale ha dimostrato una forte capacità di reazione nell'emergenza. Come giudica questo sforzo?
Le attività emergenziali svolte nello scalo aquilano, seppure portate a termine con successo, hanno evidenziato alcune carenze strutturali dello scalo. Interventi di adeguamento interni e sulla viabilità esterna erano in realtà previsti già prima del terremoto così come l'intenzione di realizzare all'interno dell'aeroporto una struttura di protezione civile. La decisione di spostare la sede del Vertice G8, dalla Maddalena all'Aquila, ha poi determinato una decisa accelerazione.
Nei tre giorni del Vertice l'aeroporto Aquilano è stato lo scalo più importante del mondo: la sfida è consistita nel capire che era in gioco il buon nome del nostro Paese ed era pertanto necessario che il "sistema Italia" mostrasse al mondo le sue migliori capacità.
Credo di poter dire, senza timore di smentita, che l'Italia, ancora una volta, ha dato una dimostrazione di eccellenza davanti agli occhi del mondo, dimostrando capacità straordinarie nella preparazione e gestione del grande evento in un contesto difficile come quello rappresentato da una città profondamente colpita dal terremoto.

Tre giorni di celebrità per uno scalo che fino a tre mesi fa ospitava solo traffico di aeroclub. Nella corsa contro il tempo, quali sono state le preoccupazioni del Capo della Protezione Civile?
Il coordinamento non ha mai rappresentato un problema, tutt'altro. Si è trattato di mettere in atto procedure e comportamenti già noti ed acquisiti, rispettando la natura dei singoli attori e delle rispettive professionalità. Per quanto riguarda la componente aerea non avevo particolari timori, in quanto sapevo di poter contare su una squadra di professionisti straordinaria che, guidati dal nostro responsabile delle Attività Aeronautiche, Gen.SA Luciano Massetti, nulla hanno lasciato al caso, risolvendo brillantemente un'equazione che tanti giudicavano irrisolvibile: trasferire contemporaneamente, da 4 diversi aeroporti su Preturo, 21 Capi di Stato e di Governo, che chiedevano di arrivare e ripartire praticamente tutti nello stesso momento.
Il piano è riuscito: le autorità ospiti non hanno subìto attese indesiderate, non si è verificato alcun ritardo, nessun aeromobile ha avuto inconvenienti tecnici. Tutto questo è ovviamente il frutto di una pianificazione accurata e di una condotta delle operazioni esemplare, che ha dimostrato una volta di più la professionalità e il forte senso di appartenenza di tutto il personale e gli enti coinvolti.