Intervista

La parola a... Gianni Inzerillo - Airbus Defence & Space, Project Manager SESAR Industrial Support

Airbus Defence and Space, Project Manager SESAR Industrial Support


[Cleared n°8 - anno XII - Settembre - 2015]

La parola a... Gianni Inzerillo - Airbus Defence & Space, Project Manager SESAR Industrial Support

 

Quale responsabile del Supporto Industriale SESAR e membro dell' International Council on Systems Engineering (INCOSE), può chiarirci quali sono gli elementi fondamentali per la costruzione, la verifica e validazione dei Sistemi del Controllo del Traffico Aereo?

Il settore del Controllo del Traffico Aereo è caratterizzato da due bisogni contrastanti: assicurare da un lato l'innovazione dei sistemi e procedure esistenti, applicando nuovi concetti e tecnologie, e rispettare d'altra parte le esigenze operative e - soprattutto - i requisiti di sicurezza e di continuità di un servizio che deve restare disponibile h24 con alti livelli di qualità. Il compromesso tra queste due esigenze è legato al riconoscimento della "performance" come elemento guida delle attività di sviluppo.

Ciò permette di indirizzare nello stesso tempo elementi essenziali come la sicurezza delle operazioni ed i fattori umani - nei confronti degli utenti e degli operatori dei sistemi di Controllo del Traffico Aereo - ma anche gli aspetti più operativi che beneficiano dell'innovazione, quali ad esempio l'incremento dei flussi di trasporto, la riduzione dei consumi di carburante e dell'impatto ambientale, la diminuzione dei ritardi. Questi principi si riflettono concretamente nelle attività di costruzione, verifica e validazione attraverso l'applicazione rigorosa di alcuni processi di ingegneria di sistema: in particolare quelli di architettura e di gestione formale di requisiti e risultati di validazione. Ciò permette di declinare gli obiettivi originali di performance attraverso le varie fasi di disegno e sviluppo delle componenti del sistema e, infine, di verificare l'ottenimento dei risultati attesi o, in caso contrario, l'apprezzamento dei possibili scarti.

 

In che misura  i tradizionali processi dell'ingegneria di sistema sono direttamente applicabili alla ricerca e sviluppo nel dominio ATM?

I sette anni di attività nell'ambito del Programma SESAR hanno mostrato che, se da un lato è sempre opportuno fare riferimento ai processi consolidati di ingegneria di sistema, d'altra parte, lavorare al servizio della comunità ATM richiede l'adeguazione della metodologia tradizionale alle specificità del dominio applicativo ed al livello di maturità proprio delle attività ricerca. Questo bisogno di adattamento dei principi standard non deve essere visto come una limitazione del successo e delle potenzialità dell'ingegneria dei sistemi nel campo del Controllo del traffico aereo. Infatti una delle regole d'oro nella messa in opera dell'ingegneria dei sistemi è proprio la modifica dei processi standard in funzione dei bisogni specifici ad ogni contesto applicativo. È noto che la mancanza di questa flessibilità fa insorgere il rischio di rigetto della metodologia da parte dei suoi utilizzatori e quindi la perdita dei benefici attesi e la vanificazione degli investimenti associati.


L'applicazione di metodologie comuni, su così grande scala, per la definizione e validazione di sistemi nel quadro di un vasto Programma Europeo come SESAR, è un elemento nuovo. Quale è il primo bilancio di questa esperienza? Quali i nuovi aspetti nei futuri Programmi?

In tutta trasparenza, i primi tempi sono stati difficili, soprattutto a causa della metodologia inizialmente proposta - ispirata da esperienze di sviluppo industriale in ambito difesa e spazio - che introduceva complessità e rigore eccessivi rispetto al livello di maturità proprio alle attività di ricerca del Programma SESAR ed al background abbastanza eterogeneo della comunità ATM.

La stretta collaborazione con la SJU ed i progetti del programma SESAR ha permesso di adattare progressivamente i processi in modo da trovare la giusta dose di metodologia che permetta di trarre il massimo beneficio dall'investimento in attività di ingegneria di sistema. I processi definiti nel corso di questi anni forniscono oggi un supporto essenziale alla gestione ed al controllo del programma, fornendo in particolare garanzie sulla qualità dei risultati nei confronti di interlocutori quali il Deployment Manager e la Commissione Europea. L'intenzione della SJU è probabilmente quella di confermare nel futuro Programma SESAR 2020 l'applicazione dei processi di ingegneria di sistema. L'esperienza di questi anni sarà messa a frutto: la lezione appresa nell'applicazione della metodologia del Programma SESAR 1 sarà dunque il punto di partenza del Programma SESAR 2020.


Sin dal 2011, SESAR JU ha affidato la leadership di una delle Review SESAR ad ENAV, in qualità di Leader del WP3. Come considera il ruolo di ENAV anche in vista del nuovo programma SESAR 2020?

ENAV, in quanto leader del gruppo di progetti SESAR che definiscono, sviluppano e verificano le piattaforme di validazione (Work Package 3), ricopre in SESAR un ruolo molto importante nell'ambito delle attività di ingegneria di sistema. Le piattaforme sono infatti il punto di incontro (integrazione) delle nuove tecnologie e dei sistemi preesistenti. La metodologia di sviluppo delle piattaforme ne garantisce la qualità e quindi ha un impatto diretto sulla validità dei risultati della ricerca ATM condotta in seno al Programma.
L'attenzione portata da ENAV ai processi di ingegneria è confermata dalla responsabilità ricoperta nella conduzione delle review

programmatiche che autorizzano il lancio delle campagne di validazione, che sono notoriamente tra le attività più dispendiose nel ciclo di vita di un progetto di ricerca. Queste review sono un tipico esempio di valore aggiunto dei processi di ingegneria di sistema: un investimento limitato per mitigare un rischio con effetti potenzialmente critici.

In vista della preparazione del programma SESAR 2020, ENAV sta agendo da catalizzatore per confermare il bisogno di una metodologia che inquadrerà le attività dei futuri progetti. La transizione verso il nuovo programma è vista da ENAV come un'opportunità per innovare alcuni processi, facendo leva sul principio di ingegneria collaborativa e favorendo il passaggio dalla cultura del supporto documentale a quella che privilegia il contenuto informativo.