Intervista

La parola a... Giampaolo di Paola - Ministro della Difesa

Ministro della Difesa


[Cleared n°8 - anno IX - Settembre - 2012]

 

Nell'attuale contesto dove gli interessi militari, civili e commerciali trovano sempre più momenti di possibile sinergia e convergenza, quale soluzione immagina praticabile per soddisfare le esigenze dell'Italia nel comparto aerospaziale, tenendo comunque conto della necessità di limitare i costi ?
Il comparto aerospaziale rappresenta un importante volano tecnologico ed un motore dell'economia in generale, per la dimensione, per la correlata  necessità di standardizzazione, per la dinamicità necessari ai mezzi e agli elementi che in esso si muovono, oltre che per la naturale complessità che presentano  gli spostamenti nell'ambiente aerospaziale, richiedendo quindi soluzioni tecnologiche sempre nuove e performanti.

Queste esigenze, messe a sistema, possono trovare adeguata e conveniente risposta solo con programmi multinazionali, dunque di dimensioni sia geografiche che economiche e culturali sempre maggiori, secondo una visione di opportunità e a prescindere dai confini nazionali.

In effetti un importante esempio in materia è rappresentato dal progetto europeo SESAR (Single European Sky ATM Research), che mira a rivoluzionare la "capacità" dello spazio aereo europeo, tra l'altro triplicando il numero di  movimenti che potranno essere posti in volo e assistiti giornalmente in Europa.
Oggi, però, la concorrenza internazionale è elevatissima....

E' vero, non è sufficiente essere presenti nei vari consessi internazionali per tutelare i nostri interessi nazionali; per questo è assolutamente necessario avviare in casa nostra un processo di coordinamento delle differenti esigenze nazionali mirato a creare una "palestra culturale e tecnologica" che permetta poi al nostro Paese di poter competere in modo coordinato e ad armi pari in contesti che si rivelano sempre più complessi e competitivi.

Una squadra unita e con le idee chiare e condivise, composta dai vari dicasteri, dal mondo universitario, della ricerca e dalle piccole, medie e grandi imprese, specializzate nei vari anelli della filiera produttiva o dei servizi, consentirebbe di ricreare anche in Italia gli effetti positivi della "levée en masse", lo strumento che ha permesso alla Francia di uscire più forte dei suoi vicini da un evento drammatico e dilaniante come la Rivoluzione Francese.

Per giungere a ciò, con i dicasteri e le agenzie "utenti" (Interni, Difesa, Trasporti, Protezione Civile, Corpo Forestale, etc), è pensabile e probabilmente opportuno utilizzare il "Tavolo di Contatto" già esistente presso la Presidenza del Consiglio. L'utilizzo di questo strumento consente di avere costantemente un'ampia e organica visione sistemica su molti domini e scenari quali, ad esempio, il costante monitoraggio delle aree del Mediterraneo per scopi di sicurezza, ambientali, di tutela delle vite umane, di controllo della pesca, delle attività illegali, così da monitorare con continuità una determinata zona con capacità elettroottiche e radar.

 

Quale è la Sua opinione in merito all'elaborazione di un piano di Sistema Aeronautico Nazionale che consenta lo sviluppo ed ottimizzazione, anche a livello internazionale, di iniziative istituzionali e/o di progetti ad elevato valore industriale ?

Un Piano di Sistema Aeronautico Nazionale appare sempre più necessario. Infatti, consentirebbe nello stesso dominio di poter tempestivamente e compiutamente orientare e armonizzare le attività, i progetti di sviluppo e relativi investimenti. Nello stesso tempo, sulla base dello stesso Piano, si consentirebbe il continuo e più efficace allineamento tra le esigenze di sviluppo tecnologico e infrastrutturale con le imprescindibili esigenze di difesa e sicurezza nazionale, tra l'altro evitando inutili duplicazioni d'investimenti e/o evitabili sovrapposizioni di costi di gestione.

 

Come vede il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo e il consolidamento delle iniziative in tale contesto, tra cui, per esempio, la formazione garantita ai controllori di volo libici da Enav ?

I ponti, se ben sfruttati, possono trasformarsi in aree di ricchezza, sia economica che culturale. L'Italia rappresenta da sempre un ponte tra la sponda nord e quella sud del mediterraneo.

Sta a noi definire il nostro ruolo e, sicuramente, un consolidamento a livello nazionale delle nostre esigenze tecnologiche e dei servizi da porre in essere; questo rappresenterà uno strumento potente di attrazione e di collaborazione con i nostri Confinanti. La creazione di una cultura comune, che può nascere solo da un percorso che consenta un continuo avvicinamento culturale e la condivisione di obiettivi all'interno di progetti comuni, include iniziative quale la formazione garantita ai controllori di volo libici dall'Enav.

Questa è la via migliore per supportare i nostri livelli istituzionali e diplomatici nel promuovere, con i nostri Vicini del Mediterraneo, programmi comuni in ambito tecnologico, infrastrutturale e dei servizi, aprendo così la via alla definizione di accordi commerciali a livello delle industrie e imprese nazionali, tra cui anche Enav, che rappresenta un'eccellenza internazionalmente riconosciuta nella fornitura dei servizi della navigazione aerea e nella gestione del traffico aereo.