Intervista

La parola a... Gerardo Pelosi - Direttore Generale della Direzione Generale per gli aeroporti ed il trasporto aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Direttore Generale della Direzione Generale per gli aeroporti ed il trasporto aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti


[Cleared n°3 - anno IX - Marzo - 2012]

 

In qualità di Ufficiale (CP) ha prestato servizio presso la Capitaneria di Porto di Roma, rivestendo l'incarico di Capo Sezione Naviglio, Proprietà Navale e Pesca. Ha comandato il porto petrolifero di Gela. Vice Responsabile dell'Ufficio Affari Giuridici e Legislativi del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Ha ricoperto l'incarico di Ufficiale Superiore Addetto al Ministro, presso il Gabinetto del Ministro della Marina Mercantile e svolto le funzioni di Capo della Segreteria Tecnica del Ministro.Ha rivestito l'incarico di Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Lavori Pubblici.E' entrato a far parte dei ruoli del Ministero dei Lavori Pubblici ed è stato preposto alla Direzione Generale delle Opere marittime del Ministero dei Lavori Pubblici. Capo dell'Ufficio Coordinamento Direttive CEE del Ministro dei Lavori Pubblici. Provveditore regionale alle Opere Pubbliche per il Trentino Alto Adige, organo decentrato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Attualmente svolge l'incarico di Direttore Generale della Direzione Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

Quali sono le Sue valutazioni sull'impatto del Cielo Unico Europeo in particolare sul Piano delle Performance Nazionale in relazione alle tariffe per la gestione dello spazio aereo nazionale?  
La nuova regolamentazione europea per piani di prestazione non può che costituire un naturale ed indispensabile complemento al nuovo contesto operativo delineato dal processo di integrazione a livello comunitario, dall'abbandono del sistema di full cost recovery e dallo sviluppo tecnologico dei sistemi di gestione delle rotte. Per quanto riguarda, specificatamente, l'obiettivo di efficienza economica, la Commissione Europea ha previsto, nel triennio 2012-2014, una riduzione da 59,97 a 53,92 euro del tasso unitario medio per i soli servizi di navigazione di rotta, non essendo ancora intervenuto nel settore delle tariffe di terminale.L'Italia, nell'ultimo Piano delle Performance presentato, prevede una tariffa che da 71,38 euro debba scendere a 66,78 euro, con un DUR (determinated unit rate) medio per anno del 2,7% (considerando solamente ENAV, si ha un DUR del 3%). Purtroppo, l'andamento del traffico in questo primo scorcio del 2012 non fornisce segnali incoraggianti in merito al rispetto delle previsioni di traffico contenute nel Piano, con imprevedibili ricadute sul rischio traffico e, anche, sulle tariffe, in base a quanto previsto dalla normativa comunitaria. Il contesto economico nazionale e la crisi europea può, quindi, ingenerare difficoltà nell'applicazione di detto sistema, anche per le possibili ricadute negative sull'andamento del traffico stesso. Particolarità del Piano è il meccanismo dell'incentivo bonus/malus, che prevede per ogni 0.01 minuti in più o meno di ritardo medio, a partire dalle soglie prefissate, un bonus/malus di 700 k euro, con un tetto verso l'alto o il basso di 8 M euro per anno. L'incentivo adottato dall'Italia è l'unico caso in Europa e, quindi, è tenuto particolarmente sotto osservazione dalla Commissione. Tema particolarmente delicato in questo settore è la tariffa di terminale che, sebbene non soggetta ancora alla procedura comunitaria, subirà, per effetto  della legge di stabilità 2012,  un notevole incremento (più del doppio), in conseguenza dell'eliminazione dei contributi pubblici a partire dal luglio 2012. Questa Direzione ha segnalato la delicatezza della questione e si stanno   valutando possibili interventi correttivi, quanto meno per limitare gli effetti della predetta manovra. E' da notare che in Italia, in tema di contenimento dei costi, abbiamo precorso i tempi. Già dal Contratto di programma Stato/ENAV 2004 - 2006, è stato abbandonato il principio del cost recovery, prevedendo un sistema di efficientamento dei costi operativi. Ciò ha consentito ad ENAV di potersi rapidamente adeguare ai nuovi  concetti che la normativa europea ha oggi introdotto.

 

Nell'ambito della normativa di settore ci può fornire qualche indicazione sul progetto di revisione della regolamentazione dei servizi della navigazione aerea e su altri progetti che si stanno portando avanti a livello di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti?

Attualmente è istituito, presso questo Ministero, un Gruppo di Lavoro per la revisione della normativa nazionale sulla fornitura dei servizi di navigazione aerea, con la partecipazione di qualificati rappresentanti di questa Amministrazione, di ENAC, ENAV ed Aeronautica Militare. L'obiettivo  è quello di mettere ordine in una normativa nazionale di settore ormai superata ed eccessivamente articolata, anche alla luce dell'entrata in vigore, nel corso degli ultimi anni, delle normative europee sempre più puntuali e cogenti. Se tutto procederà per il meglio, è possibile ipotizzare, quindi, una normativa aggiornata e, auspicabilmente, più semplice e chiara che riguarderà alcune importanti aree quali la fornitura dei servizi, le tariffe, le prestazioni, lo spazio aereo ed anche il coordinamento tra Enti militari e Fornitori civili, nel rispetto delle regole europee.

 

Come vede l'evoluzione del ruolo degli ANSP europei, e quello di ENAV in particolare, nell'Europa dei FAB?

L'Italia è leader del progetto FAB BLUE MED che vede direttamente coinvolte Malta, Grecia e Cipro ed indirettamente altri Paesi del Mediterraneo, e riveste quindi un ruolo di assoluto prestigio nella definizione del nuovo assetto europeo per la  gestione degli spazi aerei. Di conseguenza, è certamente prevedibile un consolidamento del già riconosciuto ruolo di leadership del provider nazionale, in un processo di generale integrazione, quale quello richiesto dal Cielo Unico Europeo. In tale contesto, gli ANSP europei sono chiamati ciascuno a fornire  il proprio contributo all'efficientamento del sistema europeo di trasporto aereo. Gli stessi pillars del Cielo Unico, del resto, costituiscono  una base di confronto comune su differenti tematiche che porteranno gli ANSP a migliorare il sistema, superando ogni eventuale divergenza sul piano tecnico, procedurale e politico.
Inoltre, l'importanza del ruolo svolto dall'Italia e da ENAV in particolare, è dimostrata dal riconoscimento della Commissione Europea al dott. Massimo Garbini, Amministratore Unico di ENAV S.p.A., che è stato nominato Presidente dell'ATM Network Management Board dell'UE, con il pieno consenso dei vettori aerei, dei gestori aeroportuali, di tutti gli altri service provider europei nonché con il pieno supporto del Comitato per il Cielo Unico Europeo della UE, organo che riunisce i rappresentanti degli Stati e delle aviazioni civili e militari dei paesi membri dell'Unione.