Intervista

La parola a...Claudio Eminente - Vice Direttore Centrale Vigilanza Tecnica Enac

Vice Direttore Centrale Vigilanza Tecnica Enac

[Cleared n°9 - anno XIV - ottobre 2017]

La parola a...Claudio Eminente - Vice Direttore Centrale Vigilanza Tecnica Enac

 

Uno dei temi particolarmente caldi in questo periodo è l’applicazione in Italia del Regolamento n.139/2014 che stabilisce i requisiti tecnici e le procedure relativi alla conversione del Certificato d’aeroporto. Qual è l’attività che Enac ha messo in campo per il suo completamento? Come l’Enac sta portando avanti il suo processo di conversione?

Al fine di attuare le regole comunitarie, l’Enac ha definito una “road map” e costituito una task force incaricata di porre in essere le azioni necessarie a garantire il soddisfacimento degli obblighi posti in capo all’Autorità dalle nuove norme che sono sostanzialmente riconducibili a 4 macro-aree: normativo-gestionale, certificazione aeroporti, comunicazione, formazione.

L a task force ha elaborato, tra l’altro, l’analisi dettagliata delle differenze (regulatory gap analysis) tra il R egolamento Ena per la C ostruzione e l’ E sercizio degli A eroporti e le nuove norme comunitarie.

C ontestualmente all’avvio dei processi di conversione dei certificati, l’Enac ha messo in atto meccanismi per assicurare la standardizzazione dei processi volti a garantire criteri uniformi di applicazione della normativa comunitaria per t utti gli aeroporti nazionali .

Il processo di conversione dei certificati di aeroporto ha coinvolto, a vario titolo, il personale professionista dell’Ente sia a livello centrale sia a livello territoriale .

Si è trattato di un notevole impegno organizzativo che ha comportato la costituzione di 37 Team di certificazione composti da professionisti dell’Ente. I l senso di responsabilità dei professionisti e dei dirigenti coinvolti ha consentito di restare al passo con la road map prefissata, portando a compimento le conversioni più complesse già nel 2016, ed essere in dirittura d’arrivo oggi con le ultime in programma. 

 

Quali competenze assegna il nuovo regolamento d’aeroporto e quali sono i ruoli chiave individuati per la corretta gestione e funzionamento degli scali italiani?

I requisiti del Reg. n. 139/2014 e le norme emesse da EASA sono suddivise in base ai soggetti che dovranno applicarle; ogni requisito identifica infatti il soggetto responsabile dell’azione/attività che disciplina e ciò vale sia per le Autorità competenti sia per i gestori aeroportuali.

Una delle novità è costituita dalla introduzione di obblighi per le Autorità competenti dell’Aviazione Civile, come pure è confermato il ruolo di centralità del gestore aeroportuale nell’esercizio e nella definizione delle caratteristiche dell’aeroporto in funzione del tipo di operazioni previste, nonché l’obbligo del mantenimento della conformità a tutte le norme applicabili.

L’ottemperanza a tali obblighi sarà verificata da EASA mediante le cosiddette “visite di standardizzazione” a partire dal 2018, come già succede per  gli altri domini dell’Aviazione Civile: aeronavigabilità, operazioni di volo, spazio aereo, etc..

Sono ben dettagliate le attività, anche di carattere amministrativo/gestionale, ed i servizi che ricadono sotto la responsabilità del gestore; sono inoltre specificate le responsabilità del Gestore riguardo ai rapporti coi diversi soggetti che, a vario titolo, operano in aeroporto: da qui la richiesta di formalizzare specifici accordi tra i quali quelli con i fornitori dei servizi del traffico aereo, i Vigili del Fuoco, e dell’Aeronautica Militare, ove presente.

 

Come Direzione centrale Enac che vigila tra l’altro anche sugli aspetti correlati al mantenimento della certificazione di Enav ai sensi della normativa SES quali saranno le modalità collaborazione tra fornitore di servizi ed autorità di sorveglianza nei prossimi anni visto la forte evoluzione tecnica prevista per il comparto ATM?

La Direzione Centrale Vigilanza Tecnica è tenuta istituzionalmente a garantire la funzione di certificazione e controllo sulle attività aeronautiche verificando il rispetto delle norme e degli standard tesi a regolare l’aviazione civile.

In particolare, tramite le varie Direzioni, garantisce la certificazione e la sorveglianza dei fornitori di servizi di navigazione aerea e del personale nell’ambito della normativa Single European Sky.

In ragione della costante evoluzione del comparto ATM le attività dell’Ente per la gestione dello spazio aereo nazionale sono attuate in pieno coordinamento con Enti istituzionali e con gli stakeholder. Tra questi, attori principali sono i fornitori di servizi alla navigazione aerea; con essi, nel rispetto dei ruoli, è fondamentale, per il beneficio del sistema dei trasporti, istituire un clima di cooperazione sinergica.

In tale approccio, sarà incrementata la partecipazione ai consessi nazionali e internazionali relativi alla fornitura dei servizi di navigazione aerea e di gestione del traffico aereo, tra cui in particolare alle attività del Blocco Funzionale di Spazio Aereo BLUE MED, dove le attività sono coordinate da Enav che supporta costantemente Enac nelle funzioni di membro dell’organo di Governo del FAB BLUE MED per lo Stato italiano.

Sono inoltre già in corso significative e consolidate forme di collaborazione tra Enac ed Enav nel campo della definizione della regolamentazione di settore. In prospettiva, tali forme di collaborazione saranno sempre più strutturate, sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli di regolatore e fornitore dei servizi.

 

Come la regolazione europea ed internazionale potrà agevolare e favorire  questo processo?

La regolamentazione è in continuo sviluppo in linea con i dettami della normativa e delle raccomandazioni dell’ICAO. In particolare i consolidamenti normativi europei andranno a fornire un chiaro e univoco riferimento sia per il regolatore nazionale sia per il fornitore dei servizi. In tal modo saranno uniformemente disciplinate le aree di intervento che sinora erano in parte già definite in campo nazionale. Da ciò ne deriverà un ulteriore processo di aggiornamento e adeguamento nazionale. Tale quadro potrà trovare applicazione soltanto con il fattivo contributo in fase preventiva dei soggetti coinvolti, e in particolar modo, quale maggior fornitore nazionale, di Enac, soprattutto nelle fasi di predisposizione e consultazione  delle norme.