Intervista

La parola a... Alessio Quaranta - Direttore Generale Enac

Direttore Generale ENAC


[Cleared n°1 - anno VII - gennaio 2010]

Nato a Roma nel 1965, coniugato, con due figli. È stato nominato Direttore Generale dell'ENAC con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile 2009.  Si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ed ha frequentato il Corso di Specializzazione post lauream alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
Prima della nomina a Direttore Generale ha ricoperto vari ruoli dirigenziali all'interno dell'Enac con incarichi di carattere internazionali presso le istituzioni del settore, tra le quali l'ICAO (International Civil Aviation Organization) e l'ECAC (European Civil Aviation Conference) e presso l'Unione Europea.


Il trasporto aereo oggi più che mai mostra la sua complessità: quali sono le priorità che il nuovo Direttore Generale dell'ENAC deve affrontare nello svolgere il suo mandato.
Assumere una carica nel bel mezzo di una crisi come quella che sta coinvolgendo l'economia globale e quindi il trasporto aereo non sarebbe auspicabile per nessuno, ma preferisco interpretare la situazione, per quanto possibile, come una sfida, traducendo in interesse primario del mio mandato proprio il contributo che potrò apportare per il superamento della crisi in corso. Prima di tutto, però, voglio ricordare la priorità dell'Enac, che è anche la mia personale, di continuare nel mantenimento e nello sviluppo dei requisiti di sicurezza di tutto il sistema che sono comunque già pienamente garantiti a tutti i livelli del comparto del trasporto aereo.
Ciò premesso, tra gli obiettivi che vorrei raggiungere nel medio termine vi è quello legato alla completa liberalizzazione dei diritti di traffico per garantire un maggiore accesso economico del sistema Paese nei collegamenti da e verso l'estero, passando naturalmente, in maniera parallela e trasversale, attraverso il recupero e il rilancio degli investimenti negli aeroporti. Tutti i passaggi appena elencati possono essere traguardati nella misura in cui l'Enac sia potenziato, come già chiediamo da alcuni anni, in termini di persone qualificate per svolgere i compiti istituzionali, in modo da trasformare l'Ente nell'effettiva autorità di riferimento, con poteri più incisivi a livello decisionale e sanzionatorio, sempre nel rispetto e nell'ambito di quanto verrà indicato dai ministeri vigilanti.


Cosa è prevedibile attendersi, almeno sul piano della rete degli scali italiani, dal Piano nazionale degli aeroporti a cui state lavorando col Ministero delle Infrastrutture e Trasporti?
Uno dei contenuti più importanti dello studio "Sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale quale componente strategica dell'organizzazione infrastrutturale del territorio" che è già stato commissionato e che potrà diventare la base del piano nazionale degli aeroporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è quello di mirare a trovare la giusta collocazione per ogni aeroporto nell'ambito del sistema. Avere una politica di sviluppo del sistema è fondamentale per permettere lo sviluppo stesso. Da questo studio e dalle parti ad ora elaborate, sta emergendo proprio la necessità di differenziare gli scali secondo la vocazione del territorio su cui sono inseriti in modo da garantire una equa concorrenza tra di loro.Nei servizi del traffico aereo ENAV è oggi vicina ad un limite di sistema ATC oltre il quale ogni beneficio relativo alla puntualità è tale solo in ragione di un miglioramento di tutta la filiera del trasporto aereo: dal suo punto di osservazione, come giudica un'ipotesi di integrazione tra i vari attori del sistema?Questa mi sembra l'occasione migliore per esprimere soddisfazione e compiacimento per i livelli raggiunti da Enav nella famiglia allargata di Eurocontrol all'interno della quale ha guadagnato un posto di rilievo, non solo in termini di virtuosismo nella gestione della navigazione aerea, ma anche in qualità di ottimo referente e fornitore di formazione professionale in tutta Europa. Detto questo, concordo che ogni possibile forma di coordinamento di tutti i soggetti coinvolti, da Enav ad Enac, dall'Aeronautica Militare ad Assoclearance non può che favorire l'intero sistema in termini di miglioramento dei servizi e della qualità.

Quali sono le misure e le strategie da intraprendere per adattare gli aeroporti italiani alle reali esigenze ed aspettative delle Compagnie Aeree e dei passeggeri?
Premesso il ruolo fondamentale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di cui abbiamo parlato prima, nell'individuazione del piano nazionale degli aeroporti, potrebbe bastare una sola parola: investimenti. Il nostro sistema aeroportuale in linea di massima riesce a soddisfare l'attuale domanda del mercato, ma si deve guardare oltre, ad un trasporto aereo che sia in grado di dotarsi delle infrastrutture necessarie ad accogliere l'aumento di passeggeri che si prevede interesserà tutti i Paesi industrializzati in un contesto di qualità dei servizi resi. Per farlo si deve necessariamente passare attraverso la revisione del sistema tariffario, tema al quale l'Enac sta lavorando già da alcuni anni. Oggi l'Enac sta stipulando con i singoli gestori aeroportuali dei contratti di programma che prevedono un sistema trasparente di tariffe legato agli investimenti che ci consentirà di adeguare per tempo le infrastrutture anticipando le esigenze del mercato.


Sappiamo che il Single European Sky rivoluzionerà l'intero sistema del trasporto aereo; quali vede come maggiori cambiamenti ed opportunità per il sistema dell'aviazione civile nazionale? 
Ripercussioni ci saranno sull'intero settore aeronautico, nel mercato e nell'industria dell'aviazione nazionale. L'Europa potrà da una parte garantire un maggior rispetto per l'ambiente grazie alla razionalizzazione delle rotte aeree, dall'altra aggiornare il controllo del traffico sui cieli europei con performance che scongiurino la saturazione del sistema.