Intervista

La parola a... Florian Guillermet

Executive Director EASA (European Union Aviation Safety Agency)

[Cleared n°9 - anno XXII - ottobre 2025]

La parola a... Florian Guillermet

L'aviazione europea si trova ad affrontare sfide che vanno dalla crescita del traffico ai nuovi attori (come i droni) fino agli attuali sviluppi geopolitici. Quali sono le misure implementate dall'EASA per garantire la sicurezza a supporto del settore aeronautico?

La sicurezza aerea è la massima priorità dell'EASA. Ciò significa che siamo costantemente vigili rispetto a tutte le minacce alla sicurezza e che impariamo costantemente dagli eventi che si verificano. Questo lavoro viene svolto in stretta collaborazione con le autorità nazionali degli Stati membri.

Per quanto riguarda i sistemi aerei a pilotaggio remoto (UAS) e la mobilità aerea innovativa (IAM), ci impegniamo a essere preventivi. Il quadro normativo europeo sullo U-space  mira a consentire la coabitazione sicura di velivoli con equipaggio e UAS senza pilota. Abbiamo lanciato diverse iniziative per supportare l'attuazione del regolamento UAS e abbiamo inoltre sviluppato e diffuso linee guida per i gestori aeroportuali, gli ANSP e le autorità nazionali per la gestione degli incidenti con droni negli aeroporti. Per quanto riguarda i più recenti sviluppi geopolitici, gli effetti per l'aviazione civile sono legati alle limitazioni dello spazio aereo e l'interferenza con i Sistemi Globali di Navigazione Satellitare (GNSS), ormai un fenomeno frequente, in particolare nell'Europa orientale. Oltre alla pubblicazione di Bollettini Informativi sulle Zone di Conflitto per informare sulle potenziali minacce alle operazioni, EASA gestisce anche una piattaforma di condivisione delle informazioni. I Bollettini Informativi ci consentono di informare rapidamente gli operatori del settore aeronautico su eventuali minacce emergenti per la sicurezza. In breve, dobbiamo rimanere vigili ed attivi su tutti i fronti e garantire che la comunità aeronautica non diventi autoreferenziale.

Nel corso degli anni, ad EASA sono stati affidati compiti nel campo della tecnologia, dell’ambiente e dei droni. Diverse iniziative sono state avviate dagli Stati membri europei e dagli ANSP, tra cui il Gruppo ENAV, per realizzare il Cielo Unico Europeo. Qual è la sua opinione su quanto è stato già realizzato e quali aree necessitano di ulteriore lavoro?

Gli Stati membri si sono effettivamente impegnati ad attuare i regolamenti e credo che oggi le operazioni relative al traffico aereo sono più armonizzate grazie al Cielo Unico Europeo. Disponiamo inoltre di un quadro normativo molto completo per i droni, che ne consente oggi l’operatività. Ma c'è ancora margine di miglioramento. Abbiamo bisogno di un approccio più standardizzato all'implementazione delle soluzioni tecniche che porteranno ad un Cielo Unico Europeo più interoperabile ed efficiente. Abbiamo anche bisogno di una diffusione molto più rapida dell'innovazione e di nuovi fattori abilitanti tecnologici. Nel settore dei droni, sebbene la regolamentazione sia molto avanzata, l'attuazione è ancora piuttosto lenta (ad esempio, non ci sono molte operazioni BVLOS dei droni e ci sono ancora pochi spazi aerei U-space in fase di implementazione). Tutti gli attori dovrebbero concentrarsi sull'attuazione del pacchetto normativo esistente. Infine, abbiamo anche bisogno di un'industria europea competitiva se vogliamo che questa storia europea sia un successo.

Droni, UAM e AAM sono temi prioritari nell'agenda dell'EASA. Cosa possiamo aspettarci per i prossimi anni?

Nell'ambito dell'U-space, l'Agenzia si concentrerà sullo sviluppo di ulteriore materiale di orientamento, sulla base degli insegnamenti tratti dalla fase iniziale di implementazione e dalle prime certificazioni dei fornitori di servizi U-space (USSP) e dei fornitori di servizi di informazione comuni (CIS).

Nel settore dei droni, l'EASA prevede di avviare iniziative per semplificare l'ottenimento dell'autorizzazione per le operazioni con droni a basso rischio intrinseco, come ad esempio per l'agricoltura, le ispezioni, ecc. attraverso l'IAM Hub. EASA intende fornire un processo digitale per tali autorizzazioni e la relativa valutazione del rischio, in modo da ridurre il time-to-market per gli operatori e il carico di lavoro per le autorità aeronautiche.

Anche per i velivoli con capacità VTOL, l'EASA raccoglierà feedback dall'implementazione iniziale del quadro normativo per elaborare possibili evoluzioni e accogliere nuovi modelli di business emergenti.

Quali sono le vostre priorità strategiche per i prossimi 5 anni?

Il lavoro dell'EASA è organizzato attorno a cinque temi strategici: SAFE, GLOBAL, GREEN, INNOVATIVE e RESILIENT. Ho già accennato in apertura che la sicurezza è fondamentale per noi e per il settore nel suo complesso. Gli altri temi riassumono le nostre ulteriori attività. GLOBAL descrive le nostre attività sulla scena mondiale, con progetti e collaborando con altre importanti autorità, con ICAO e con EUROCONTROL. La SOSTENIBILITÀ è importante: sappiamo che è essenziale per il futuro del settore diventare più GREEN. INNOVATIVE, stiamo innovando il nostro modo di lavorare con il settore per supportare l'innovazione, ad esempio instaurando partnership e contratti di pre-implementazione. Infine, RESILIENT riguarda l'EASA stessa. Dobbiamo adattare le nostre ambizioni alle risorse disponibili, alle nostre competenze e capacità, e stabilire attentamente le priorità, in modo da poter offrire il miglior servizio possibile ai cittadini europei.

 

La parola a... Florian Guillermet