14 maggio 2024
Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE. Attaché Trasporti Aerei e Marittimi
[Cleared n°4 - anno XXI - aprile 2024]
Quali sono i compiti della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE?
La Rappresentanza è fondamentale nell’assicurare fluidità nei rapporti tra le autorità italiane e le istituzioni dell’Unione europea, e costituisce l’interfaccia sia per i negoziati che si svolgono a livello di Consiglio sia per le necessarie e talvolta delicate relazioni con la Commissione europea e il Parlamento europeo. Il concetto chiave sotteso al ruolo della Rappresentanza è che l’Unione siamo noi, basilare per capire quanto possiamo incidere, come Italia, sul processo legislativo a Bruxelles. Quanto più costante è l’interazione tra Roma e Bruxelles, e quindi tra Amministrazione e Rappresentanza, tanto più si riesce ad “incidere”. E in questa interazione istituzionale si innesta l’importantissimo contributo dell’industria.
Quali sono le sue responsabilità e come si tiene in contatto con gli enti e gli attori nazionali? Ci sono analogie tra il settore aereo e quello marittimo?
La responsabilità primaria è veicolare in maniera adeguata la posizione italiana per difendere gli interessi nazionali sui diversi tavoli, siano essi a livello di Consiglio, Commissione europea, Parlamento europeo. E questo non è in contraddizione con gli interessi europei, ma si tratta di trovare sinergie con gli interessi di altri partner per proseguire insieme in Europa e difendere interessi comuni in un mondo competitivo. Comunicazione e dialogo, ascolto e comprensione, sono fattori essenziali nella interazione quotidiana con amministrazioni e stakeholder, e non da ultimo con gli altri Stati membri che possono costituire la chiave di volta per raggiungere obiettivi nazionali nel più ampio contesto europeo.
L’attività consiliare è competenza primaria e riguarda principalmente l’iter legislativo europeo, la cd. Procedura Legislativa Ordinaria (PLO) di co-decisione, a cui dà avvio la Commissione con una proposta che è discussa quasi in parallelo da Consiglio e Parlamento, il cui esame si conclude con un testo condiviso adottato dal Consiglio dei Ministri e un testo emendato votato in plenaria dal Parlamento. Una volta conclusi gli iter nelle due istituzioni, si procede con la fase dei triloghi, in cui i due co-legislatori, Presidenza di turno (in rappresentanza dei 27) e Parlamento europeo, negoziano ai fini di un testo di compromesso finale (accordo), in presenza della Commissione che ha ruolo di facilitatore. Si tratta di iter articolato dove l’attaché è perno tra le tre istituzioni europee, e tra queste e le Autorità italiane.
In tale contesto, le modalità di contatto sono molteplici e variano in base alla situazione. I contatti con enti/attori nazionali avvengono via mail, cellulare, incontri o videoconferenze, oggi molto diffuse (COVID docet).
La principale analogia è la dimensione internazionale delle due modalità di trasporto, quella aerea più concentrata sul trasporto passeggeri. Per entrambi i settori, l’attività europea si svolge mediante la legislazione, ma anche attraverso il coordinamento della posizione unionale da adottare nelle pertinenti sedi internazionali, quali l’ICAO e l’IMO (International Maritime Organization) che emanano standard internazionali (safety, ambiente/clima ed altro), di cui tener conto nella solida normativa unionale.
In questi anni ha seguito direttamente il lungo e tortuoso viaggio dell’iniziativa legislativa SES II+, importante per il settore dell’Air Traffic Management ed ENAV, ma anche rilevante dal punto di vista dei negoziati. Cosa ci può dire a riguardo?
Sono giunta quasi alla fine del mio lungo incarico, il che significa che ho vissuto appieno il Pacchetto SESII+ del 2020, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza complessiva del modo in cui lo spazio aereo che sovrasta l’Unione europea e i suoi Stati membri è organizzato e gestito mediante una riforma dell'industria che fornisce servizi di navigazione aerea.
L’espressione “lungo e tortuoso viaggio” rende perfettamente l’idea della complessità negoziale che abbiamo affrontato. E quando dico “abbiamo”, mi riferisco a Rappresentanza, Autorità italiane ed ENAV, in qualità di stakeholder di rilievo nella interazione istituzionale, in quanto attore centrale dell’ATM.
Molteplici gli elementi iniziali che hanno concorso a rallentare i lavori del SESII+ in Consiglio, determinando un allungamento dei tempi nel trovare un accordo: la vastità degli elementi innovativi senza una valutazione d’impatto; la radicale spinta alla liberalizzazione dei servizi; la disciplina troppo dettagliata su prestazioni e tariffazione (attualmente contenute in regolamenti esecutivi), la proposta di un organo PRB con nuovo ruolo decisorio (prima solo consultivo). Malgrado le difficoltà negoziali, l’Italia ha sempre avuto un atteggiamento proattivo e costruttivo nell’avanzamento dei lavori in tutte le fasi dell’iter di co-decisione.
L’accordo è sopraggiunto quando gli sforzi profusi sembravano vanificati dal continuo tira e molla tra le tre istituzioni, soprattutto quando è fallito l’ultimo tentativo della Presidenza spagnola a dicembre 2023. In questa altalena negoziale, la Presidenza belga è riuscita a far convergere le diverse posizioni, anche forte delle imminenti elezioni che non lasciavano spazio a ulteriori indecisioni. Così, il trilogo politico del 5 marzo 2024 ha sancito il tanto atteso accordo, che non rivoluziona il settore né rispecchia l’ambizione riformista della proposta iniziale, ma che sicuramente getta le basi per un futuro migliore dell’ATM. Ora bisogna finalizzare le ultime tappe procedurali di cui non sono ancora note le tempistiche perché le elezioni potrebbero far slittare il tutto al prossimo autunno, con la nuova compagine parlamentare.