Intervista

La parola a... Antonio Maria Vasile

Presidente Aeroporti di Puglia

[Cleared n°6 - anno XIX - giugno 2022]

Antonio Maria Vasile

Dal mese di giugno l’Aeroporto di Brindisi sarà dotato della prima Torre di controllo digitale italiana portando così lo scalo pugliese nel futuro con la nuova tecnologia nel Controllo del traffico aereo. Come accoglie questa novità operativa?

Sono convinto che la scelta dell’aeroporto del Salento come primo scalo a dotarsi della Torre Remota sia un ottimo punto di partenza per tagliare il traguardo di una grande sfida che ci attende: il futuro. In Puglia, che io considero terra d’avanguardia, il futuro è adesso. E lo testimoniano i tanti passi in avanti fatti da Aeroporti di Puglia soprattutto in termini di crescita e qualificazione delle infrastrutture. Al di là dell’orgoglio di avere nello scalo di Brindisi la prima torre di controllo digitale italiana, posso dire fermamente che l’aeroporto del Salento è pronto per qualsiasi sfida. La più prossima è quella di riuscire a chiudere, e i numeri fanno ben sperare, l’estate 2022 con percentuali che raggiungano o addirittura superino quelle registrate prima della pandemia.

Cosa significa questa implementazione tecnologica per Aeroporti di Puglia e come cambierà la modalità di lavoro tra la Società di gestione di cui è presidente ed i nostri Controllori del traffico aereo che operano presso lo scalo pugliese?

Per Aeroporti di Puglia nulla cambierà rispetto alla eccellente collaborazione che da sempre contraddistingue i rapporti in essere con Enav, sia a livello locale che a livello centrale. Per quanto riguarda l’infrastruttura, l’inaugurazione della Torre Remota rappresenta un ulteriore salto di qualità per i già ottimi standard di servizio di un’infrastruttura fondamentale e strategica per la rete aeroportuale regionale e più in generale per il sistema aeroportuale nazionale. Oggi l’innovazione digitale, leva fondamentale per la crescita del nostro Paese, ha permesso a Brindisi di diventare, a pieno titolo, hub da cui verranno gestite da remoto le torri di controllo e le principali attività di altri aeroporti. Un tassello importante di quel cammino verso un più efficiente e moderno sistema di controllo del traffico aereo che rappresenta un’autentica rivoluzione per i cieli europei.

Digitalizzazione e sostenibilità costituiscono pilastri importanti per il futuro di ENAV. Quali sono le iniziative e progetti che, sulla stessa scia, AdP ha messo in campo?

Dal punto di vista infrastrutturale, i principali interventi di sostenibilità ambientale promossi da AdP hanno riguardato l’efficientamento dei sistemi AVL (aiuti visivi luminosi) a servizio delle infrastrutture di Volo degli aeroporti di Bari e Brindisi; l’efficientamento energetico dell’aerostazione di Bari; gli interventi di mitigazione ambientale mediante l’implementazione di aree a verde negli aeroporti di Bari e Brindisi; la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabile e la realizzazione di una centrale di cogenerazione a biomassa in grado di generare energia elettrica e termica proveniente da fonti rinnovabili. Nell’ottica della ‘Sostenibilità 4.0’, Aeroporti di Puglia nell’ambito dei sistemi OT, ha provveduto tra gli altri interventi all’ammodernamento del sistema BHS a servizio degli aeroporti di Bari e Brindisi e all’ammodernamento ed efficientamento dei sistemi elettrici land side ed air side a servizio dei quattro scali (Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie).

Quali sfide attendono l’aeroporto di Taranto-Grottaglie sul fronte dei droni dove d-flight (società del Gruppo ENAV) è in prima linea con altre realtà aziendali italiane?

L’aeroporto di Grottaglie è l’infrastruttura strategica dell’Italia per l’accesso autonomo allo Spazio e per lo sviluppo delle tecnologie «unmanned», dove con  altri partner istituzionali e industriali vengono realizzati progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale,. Si tratta di supportare le esigenze di normalizzazione e regolamentazione nella gestione del traffico di droni, sulla scorta dei risultati delle prove di volo e delle campagne di simulazione condotte proprio a Grottaglie, nell’ottica dell’integrazione tra Aeroporti e Service Provider di Navigazione Aerea, al fine di permettere l’inserimento in sicurezza dei droni nello spazio aereo non segregato, tenuto conto che nel contesto del Single European Sky si stima che nel 2035 ci saranno oltre 7 milioni di droni nei cieli europei.

 

Antonio Maria Vasile