Intervista

La parola a...Gianfranco Wurzburger

Presidente ASSO.GIO.CA. (Associazione Gioventù Cattolica)

[Cleared n°2 - anno XIX - febbraio 2022]

La parola a...Gianfranco Wurzburger

Presidente Wurzburger ci introduca Asso.Gio.Ca.: quali le sue iniziative e le finalità dell’Associazione che lei presiede.

Asso.gio.ca. (Associazione Gioventù Cattolica) nasce a Napoli venticinque anni fa con un sogno: sostenere ed aiutare i minori a diventare «buoni ed onesti cittadini», in un quartiere complesso: il Mercato. Con uno scopo preciso: realizzare una vera promozione della "vita" tra i giovani. Perciò, concentra le proprie attività nei settori del volontariato sociale, dei minori a rischio, della promozione della cultura, della tutela del patrimonio storico-monumentale, della tutela ambientale, dell’affido familiare, dell’adozione a distanza, dello sport, della terza età, della didattica inclusiva.Negli anni siamo cresciuti e abbiamo allargato il nostro nucleo di intervento: non più e non solo in piazza Mercato, ma anche nei quartieri di Montesanto, Forcella, Materdei. Proprio a Materdei, il grande sogno realizzato: il “Giardino degli Scalzi”.  Il recupero di un ampio spazio di oltre 2.700 mq che l’associazione ha ricevuto in comodato d’uso dall’Arciconfraternita dei Pellegrini nel 2013 e nel quale svolge numerose attività per e con i giovani nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente, creando un orto urbano nel cuore di Napoli, in vico Lungo s. Agostino degli Scalzi. 

ENAV e ASSO.Gio.Ca. due mondi così distanti che si sono incontrati. Ci dica di questa collaborazione e perché proprio il restauro della Chiesa di S. Carlo Borromeo detta Carminiello a Napoli.

Nessun mondo è distante dall’altro. Profit e non profit stanno costruendo esempi virtuosi di dialogo nei quali, a vincere, è sempre la relazione. Appare evidente che profit e non profit sono due mondi che hanno bisogno uno dell’altro e le collaborazioni in atto assumono ampie sfumature. Come Asso.Gio.ca. per i nostri ragazzi siamo sempre alla ricerca di nuovi spazi e di occasioni per sottrarli alla strada e per coltivare, in virtuosa alternativa, progetti e iniziative che puntino alla loro rinascita e lavoriamo per costruire identità consapevoli e responsabili.  Al centro di Napoli, ai Quartieri Spagnoli, vi è una bellissima chiesa: San Carlo Borromeo detta Carminiello a Toledo, di proprietà della Congrega dei sessantatre sacerdoti, concessa in comodato d’uso alla nostra organizzazione. Qui nascerà un ulteriore e prezioso avamposto per lo sviluppo di attività a beneficio di minori e non solo. Un edificio dove, nel rispetto della destinazione cultuale, con il necessario restauro, si implementerà la nostra attività per lo sviluppo del benessere individuale, familiare e sociale.  E in questo sogno abbiamo trovato la collaborazione dell’Enav che ci sta affiancando e sostenendo.

La collaborazione con ENAV potrebbe avere altri sviluppi futuri?

Nel nostro progetto non vogliamo lasciare fuori i più soli: così pensiamo di coinvolgere nella nostra attività anche i giovani pazienti seguiti dagli psichiatri del Centro di Salute Mentale dell’Asl Napoli 1 al fine di poter includere anche loro nelle nostre nelle attività. Un altro segno di esserci e di prenderci a cuore tutti. Perciò abbiamo bisogno di altro sostegno e di essere supportati in una ulteriore sfida. Siamo certi che l’ENAV non potrà che esserci accanto: come noi ama le sfide ed i sogni.

Lei pensa ci possa essere un riscatto delle nuove generazioni dal malessere nelle nostre città che si è evidenziato ancor di più durante la pandemia?

L’unico riscatto possibile sta nell’educazione. Siamo consapevoli che è una strada bella, lunga, a tratti impervia e tortuosa, ma tutti insieme abbiamo l’obbligo di percorrerla. Come Asso.gio.ca. ci proviamo da venticinque anni nella consapevolezza che dobbiamo e possiamo vivere solo se siamo in rete con i rappresentanti di istituzioni, agenzie educative, enti del terzo settore e tutto il mondo del volontariato.Il nostro impegno continua ad essere quello della cura: di accompagnare e rendere protagonisti del presente e del futuro le nuove generazioni, nella consapevolezza che nessuno va lasciato da solo. E che la cura sia il rimedio e la possibilità perché i più giovani non restino imprigionati e catturati dalla malavita e dalla illegalità. La cura delle relazioni, la cura dell’altro, la cura di chi è solo, attraverso percorsi di educazione e formazione è la strada che porterà a città vivibili e sempre più  a misura d’uomo.