Intervista

La parola a... Luc Tytgat - Responsabile della Direzione "Strategy and Safety Management" dell'EASA

Responsabile della Direzione "Strategy and Safety Management" dell'EASA


[Cleared n°5 - anno XIII - maggio 2016]

La parola a... Luc Tytgat - Responsabile della Direzione "Strategy and Safety Management" dell'EASA

 

Come dovrebbe essere considerata l'EASA dagli operatori del settore aeronautico?

In quanto Agenzia dell’Unione Europea (UE), l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) rientra nel quadro istituzionale dell’UE e fornisce assistenza tecnica alla Commissione europea. L’EASA è anche l’autorità di regolamentazione europea in materia di sicurezza aerea e protezione ambientale. Oltre alle funzioni suddette, il Regolamento (CE) 216/2008 —istitutivo dell’EASA stessa – affida all’agenzia il compito di formulare le specifiche per la certificazione di prodotti, componenti e dispositivi aeronautici, valide in tutti i paesi aderenti all’EASA. L’Agenzia può quindi essere considerata un ente a garanzia del rispetto delle condizioni e dei requisiti da parte degli operatori aeronautici, nella fornitura di servizi o di apparecchiature in tutti i Paesi membri dell’EASA. Oltre che un partner delle istituzioni dell’UE, l’Agenzia deve essere quindi considerata un partner sia delle autorità aeronautiche nazionali (NAA), sia delle aziende operanti nel settore. In quanto autorità di regolamentazione, l’EASA fornisce assistenza agli operatori del comparto aeronautico, i quali sono a loro volta tenuti a rispettare la normativa di riferimento. In tale contesto, vale la pena sottolineare come l’EASA abbia già esercitato detta facoltà, segnatamente certificando ESSP, provider di servizi EGNOS. ENAV ed EASA hanno avviato una collaborazione nel campo della ADS-B (automatic dependent surveillance/broadcast o sorveglianza automatica dipendente) satellitare.

 

Nel corso degli anni il ruolo dell'EASA nel settore della sicurezza aerea è andato rafforzandosi. Come vede il ruolo futuro dell'Agenzia, tenuto conto del dibattito in corso sulla revisione del regolamento istitutivo dell'Agenzia?    

Nel corso degli ultimi 14 anni, gli Stati membri EASA hanno in effetti gradualmente ceduto ad una autorità centrale di regolamentazione alcune delle loro prerogative, al fine di garantire l’attuazione di una strategia unitaria in materia di sicurezza. A seguito di tale rilevante processo, i livelli di sicurezza aerea in Europa sono gradualmente aumentati e, di recente, sono divenuti i più elevati del modo. Grazie al pacchetto aereo varato dalla Commissione europea lo scorso mese di dicembre, all’Unione europea viene offerta un’ulteriore possibilità di rafforzare il ruolo dell’Europa nel settore aeronautico. E’ stata proposta una regolamentazione centralizzata di tutti i comparti correlati a quello aeronautico, considerato che la maggior parte degli operatori del trasporto aereo effettua oggi voli attraverso l’Europa. Anche le attività d’informazione dei cittadini dell’UE sui possibili rischi correlati alla sicurezza, all’atto della prenotazione di un biglietto aereo, vengono centralizzate dall’UE: in effetti, il cittadino di uno Stato membro potrebbe decidere di volare con una compagnia aerea non soggetta alla sorveglianza della relativa autorità aeronautica nazionale. Si pensi al caso di una famiglia italiana che si imbarchi da un aeroporto polacco con una compagnia aerea certificate da Lin Asia, che opera un velivolo certificato in Russia. Il nuovo quadro normativo rafforzerà anche il peso del sistema europeo di sicurezza aeronautica: le autorità aeronautiche nazionali (NAA) collaboreranno sempre più attivamente con l’EASA alla messa a punto del sistema EASA, il quale non si limiterà all’Agenzia ma potrà contare anche sull’esperienza e sulle conoscenze degli Stati membri. Inoltre, l’EASA deve espandere la propria presenza Internazionale. Oltre alle rappresentanze permanenti di Montreal, Washington e Pechino, si fa sempre più pressante la necessità di una presenza in Asia meridionale e nel Sudest asiatico. Si potrebbe altresì prevedere una collaborazione con le strutture ENAV in Asia, volta ad accrescere l’influenza del know-how europeo al di fuori del vecchio continente. I progressi sinora compiuti grazie al dialogo con gli Stati membri sulla trasformazione dell’EASA sono indice di una volontà collettiva di rafforzare le capacità dell’Agenzia e l’approccio sistemico globale. L’EASA deve essere pronta ad assumere iniziative in materia di sicurezza quando è in gioco la sicurezza. Anche l’istituzione di una squadra di ispettori UE potrebbe costituire un passo importante verso l’armonizzazione in tutti i Paesi membri EASA della loro capacità di controllo normativo.

 

Come si possono conciliare le esigenze, a volte confliggenti, di armonizzazione all'interno dell'Ue da un lato, e di salvaguardia della flessibilità e della snellezza del quadro normativo dall'altro?

L’EASA è impegnata nell’attuazione di un quadro normativo basato sulle prestazioni. Questo nuovo approccio normativo garantisce maggior flessibilità e snellezza, perché pone l’accento sugli obiettivi della normativa anziché sulle condizioni prescrittive. Inoltre, esso prevede il crescente utilizzo di norme (standard) messe a punto dalle aziende del settore. Il Consiglio di Amministrazione dell’EASA ha poi adottato una nuova procedura di elaborazione normativa, che prevede tempi più brevi di formulazione e norme più “snelle”. L’EASA coinvolge le aziende del settore sin dalle fasi iniziali della procedura, per garantire il raggiungimento del giusto equilibrio tra armonizzazione e flessibilità. A sostegno del suddetto approccio basato sulle prestazioni verrà messo in campo un potente strumento: la tecnologia Big Data. Nel 2016-2017, l’EASA dimostrerà l’importanza del contributo della tecnologia Big Data europea nel trasporto aereo, per il rafforzamento delle capacità informative in materia di sicurezza necessarie per l’individuazione dei rischi. L’ingentissima mole di dati relativa ai voli effettuati ogni anno verrà elaborata al fine di individuare potenziali rischi, pericoli e schemi ricorrenti, nonché per assegnare una scala di priorità alle attività in modo da raggiungere la massima efficienza e flessibilità. 

 

Il ruolo dei fornitori di servizi di navigazione aerea e dei vari soggetti del settore sta mutando. Considerato il numero sempre più elevato di programmi e progetti caratterizzati da una dimensione internazionale, quali sono, a suo avviso, le sfide di natura norativa cui dovranno far fronte l'EASA, gli Stati e i fornitori di servizi di navigazione aerea?

Il Piano di navigazione aerea globale (GANP) dell’ICAO fornisce una definizione generale delle necessità del settore del trasporto aereo. Il Master Plan per la gestione del traffico aereo in Europa è stato concepito in modo da coordinare tutti gli sforzi necessari per la messa a punto di nuove soluzioni. Ciò non sarà possibile senza una forte concertazione tra autorità aeronautiche nazionali (NAA), fornitori di servizi di navigazione aerea ed EASA. Inoltre, gestione del traffico aereo (ATM) e servizi di navigazione aerea (ANS) non possono essere considerati isolatamente, perché l’avionica ha un fortissimo impatto su di essi.  

L’Europa è riuscita ad istituire il quadro normativo del Cielo unico europeo, con un’unica governance esercitata da soggetti europei: la Commissione europea formula le decisioni sulla base del parere del Comitato per il Cielo unico europeo (SSC) e consultando il relativo organo delle aziende del settore. Le soluzioni tecnologiche vengono messe a punto tramite PPP (partnership pubblico-privato), nell’abito dell’impresa comune SESAR, per poi riflettersi nel SESAR Deployment Programme. I controlli di sicurezza vengono effettuati dall’EASA, autorità competente in materia. In futuro, sarà importante far sì che le autorità di controllo nazionali coadiuvino l’EASA nel garantire che vengano presi in considerazione anche i bisogni specifici locali.