Intervista

La parola a... Alex Bristol - Direttore Operativo (COO) di Skyguide

Direttore Operativo (Coo) di Sky Guide


[Cleared n°1 - anno IX - gennaio  2012]

 

Bristol ha iniziato la sua carriera in ATM nel 1992 al NATS come controllore di avvicinamento a Heathrow. Nel 2003 è passato alla gestione ATC come responsabile (ATS) dell'aeroporto di Farnborough e, nei 6 anni successivi, ha lavorato come responsabile di 3 dei 4 Centri di Controllo d'Area britannici: Manchester, West Drayton e Swanwick. Nel 2009 presso la sede centrale del NATS è stato Direttore Strategie  e Investimenti ed in seguito Direttore Relazioni Internazionali, lavorando con ENAV in diversi progetti internazionali, più specificamente nel gruppo A6 in ambito SESAR. Nel luglio 2011 si è trasferito in Svizzera per assumere il ruolo di Direttore Operativo di Skyguide in Svizzera.
 
Quali sono le principali sfide che Skyguide dovrà affrontare con la piena implementazione del pacchetto SES2, considerando che la Svizzera non fa parte dell'Unione Europea?

La Svizzera non fa parte dell'Unione Europea, ma non può sfuggire dalla realtà geografica di trovarsi proprio al centro dell'Europa rispetto alla rete del traffico aereo europeo. Lo stato svizzero quindi ha deciso sensatamente che la Svizzera si atterrà alle regole in vigore nel resto d'Europa, compresa la legislazione Cielo Unico Europeo. Skyguide affronterà fondamentalmente le stesse sfide di tutti gli altri ANSP in Europa riguardo a obiettivi di sicurezza, capacità, costi e sostenibilità. La Svizzera fa anche parte del "Functional Airspace Block Europe Central" (FABEC), i cui altri 5 stati fanno tutti parte dell'Unione Europea (un po' come il FAB BLUE MED che include sia stati europei che non-europei).

In realtà la sfida più importante per Skyguide al momento è più politica che operativa non facendo parte dell'Euro. Il Franco Svizzero è troppo forte (per quanto ci concerne!) rispetto all'Euro, perciò i prezzi di Skyguide sono diventati improvvisamente molto alti, nonostante i costi siano scesi leggermente, perché i prezzi vengono addebitati in Euro (ma noi paghiamo il nostro staff in Franchi Svizzeri). Per questo Skyguide deve trovare i modi per ridurre i costi due volte più del previsto per rimanere in una posizione accettabile in termini di prezzi. Come la maggior parte degli altri ANSP, Skyguide dovrà lavorare molto per ottenere un buon risultato in termini di capacità e di efficienza economica, ma queste sono sfide molto più piccole rispetto a quella Euro/Franco Svizzero.
 
Come vede l'evoluzione del ruolo degli ANSP europei nell'Europa dei FAB?

Credo che stiamo vivendo una fase critica in ambito FAB; sono stati fatti dei passi avanti verso una migliore cooperazione tra ANSP come risultato delle iniziative FAB, ma questo deve essere solo l'inizio. Secondo me, il problema numero uno è che non ci muoviamo abbastanza velocemente e non stiamo trasferendo abbastanza benefici sui nostri clienti.

Il problema numero due è che siamo a rischio di frammentazione tra ANSP: lo scopo del SES, come suggerisce il nome, è un "cielo unico europeo", e noi dobbiamo garantire che non stiamo semplicemente sostituendo gli oltre 30 ANSP con altri 9 più grandi che non hanno significative interfacce operative tra di loro. Perciò, anche se i FAB sono un grande inizio, dobbiamo guardare oltre e promuovere relazioni operative sempre migliori e di alto livello tra ENAV e Skyguide (e di conseguenza anche tra Blue Med e FABEC) per questo siamo pronti da subito.
 
Skyguide, insieme a  DSNA e ENAV, fa parte del progetto Coflight. Come vede procedere questa cooperazione? 
Skyguide si impegna a rispettare i punti concordati tra tutte le parti di Coflight (che promuove la nuova piattaforma per dati di volo (FDP) e relativi strumenti). In base ai piani originali, Skyguide dovrà poi decidere se e  quando "optare" per la versione 2 (la prima versione da rendere operativa) una volta che questo sistema abbia superato i "test di accettazione". La strategia preferita da Skyguide in termini tecnologici è quella di lavorare verso il giorno in cui (in qualità di ANSP più piccolo) non debba più avere un sistema FDP proprio e possa lavorare allo sviluppo di strumenti per controllori di volo e HMI adeguati ai compiti che ci aspettiamo che i CTA svolgano in futuro. Probabilmente occorreranno anni e perciò, per raggiungere questo obiettivo, dovremo lavorare davvero a stretto contatto - molto più di oggi - con gli ANSP vicini come DSNA , DFS ed ENAV.
 
Il primo periodo di riferimento del Piano delle Performance inizierà tra qualche mese, che impatto avrà su Skyguide?

 Il primo periodo di riferimento sarà l'occasione per mettere alla prova la capacità di Skyguide di raggiungere i risultati prefissati e di fare la sua parte nella rete FABEC e in quella europea. Inoltre ci mostrerà dove apportare i cambiamenti più importanti - e poi dovremo lavorare con ANSP vicini, fornitori e partner per conseguire quei miglioramenti necessari. Sarà un periodo impegnativo, ma io credo che Skyguide, come ENAV, sia preparata al meglio per affrontarlo.