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EDITORIALE
“Sono più forte della paura”
La risposta di ENAV alle minacce alla security
di Francesco Di Maio responsabile Security ENAV
Il devastante attentato all’aeroporto di Bruxelles, in cui
tanti di noi si trovano spesso a transitare per gli impegni
internazionali di ENAV, ma anche il sabotaggio dell’ae-
romobile Russo Metrojet 9268 esploso sui cieli del Sinai;
l’attacco informatico ai sistemi della compagnia LOT e del
provider dei servizi della navigazione aerea svedese e le
ricorrenti informazioni di insidie sventate dall’operato del-
le forze di polizia e dell’intelligence richiamano all’evidenza
il fatto che l’aviazione civile, in ogni sua componente, è e
rimane sempre più un obiettivo appetibile per le forze an-
tagoniste.
Il frangente storico che viviamo non permette di sentir-
ci, in alcun modo, immuni dalla minaccia in uno scenario
internazionale dove altri fattori, tra cui l’instabilità politi- Questo processo di continuo miglioramento, certificato
ca di diverse regioni del pianeta, le turbolenze finanziarie,
l’epocale evento migratorio e la scarsa dinamicità dei si-
stemi economici fa parlare agli analisti di “stato conflittuale
permanente” o di “guerra ibrida”, con punte di atrocità
agghiacciante.
A questo non rassicurante scenario ciascuno di noi è chia-
mato a rispondere come parte integrante di un sistema
che ha tradizionalmente in sé gli anticorpi per reagire.
In questo contesto, infatti, la security diviene un modo
di essere della professionalità che esprimiamo, in quan-
to parti di una organizzazione
complessa che ha nel suo DNA la
“sicurezza” nell’accezione bivalente
che nella lingua italiana non distin-
gue tra “safety” e “security”, ed
evoca in maniera chiara e semplice
la nostra missione.
In tal senso, mentre per la safety la
lunga elaborazione è storicamente
connaturata al concetto di “cultura”
ed anzi, per usare un termine con-
vincente “Just Culture” come mezzo
di ricerca del continuo perfeziona-
mento, per la security il processo
appare ancora da affinare, in quan-
to occorre raggiungere ogni
appartenente al Gruppo, indipen-
dentemente dalle mansioni svolte, e
coinvolgerlo in un progetto di im-
medesimazione nel sistema di prevenzione e di risposta
alla minaccia terroristica.
Tutti noi abbiamo la consapevolezza che anche un solo
evento di security può avere effetti devastanti e dunque
incombe su ciascuno di noi il dovere, morale prima che
giuridico, di anticipare la soglia della prevenzione, mettendo
in campo accorgimenti di buon senso, prima ancora che
siano codificati in regole e procedure. Da tempo la security
non è più una faccenda di sole “guardie e recinzioni”. Essa
assume un connotato che permea la vita quotidiana nel-
l’atteggiamento e nei comportamenti che teniamo,
proprio perché ciascuno di noi è al tempo stesso forza
e possibile area di vulnerabilità.
dai risultati operativi in termini di security e dai ricono-
scimenti che il Gruppo ENAV riceve soprattutto in sede
internazionale, è frutto di una chiara scelta del vertice
aziendale che crede senza compromessi al valore pro-
mozionale della sicurezza, che è prima di tutto
consapevolezza e convinzione che ognuno di noi può ri-
spondere al terrore abbracciando con convinzione il
significato vero della sicurezza partecipata.
In questo concetto, semplice e al tempo stesso impe-
gnativo, è l’essenza stessa della security, che può essere
espresso con le semplici e persua-
sive parole di Malala Yousazfay,
giovanissima studentessa pakistana
che nel 2012 subì un attentato da
parte dei taliban per aver osato re-
clamare pubblicamente il diritto
all’istruzione come donna e come
persona libera: “Io sono più forte del-
la paura”. Sconfiggere il terrore
significa esattamente operare con la
dignità professionale che ci è ri-
chiesta e rispondere, al tempo
stesso, all’aspettativa della colletti-
vità alla totale sicurezza del trasporto
aereo, alla preservazione dei beni
aziendali e, perché no, ad assicurare
a noi stessi la sopravvivenza e la con-
tinuità dell’Azienda in cui viviamo e
crediamo. n
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maggio 2016